CEO VIFRA

Marino Vicari

Interviste

CEO VIFRA

Marino Vicari

Interviste
In che modo Marino Vicari ha conosciuto la plastica, e che cosa è successo dopo?

Ho conosciuto la plastica strada facendo, proseguendo il lavoro di mio padre, che iniziò con una piccola pressa Negri e Bossi, per differenziarsi dalla routine dei lavori di zona come la pulitura del pentolame e lucidatura. È stata la sua estrosità e lungimiranza che lo ha portato a scegliere il mondo dello stampaggio della plastica e pian piano la conoscenza sempre più profonda di questo speciale materiale mi ha entusiasmato e tutt’ora mi entusiasma.

La storia del marchio Vifra è legata ad un territorio. Quale rapporto c’è tra l’Azienda e Invorio, il piccolo centro nel quale ha sede?

Un grande rapporto… sono nato qui. Invorio è molto importante, è dentro di me, con i suoi luoghi e la sua gente. È un legame che si fortifica giorno dopo giorno, per il mio lavoro giro molto il mondo, ma la voglia di tornare “al Campanile” è sempre molto forte. Non nego che più volte si è presentata la possibilità di trasferire la ditta all’estero, ma non ho voluto: il legame con il mio territorio è fortissimo, e credo molto in ciò che sto facendo qui. Detto questo devo anche dire che all’estero guardiamo, ma come vetrina per il nostro prodotto. Partecipiamo a molte Fiere internazionali come Dubai, Mosca, Arabia Saudita, Libia, solo per citarne alcune e sono costantemente all’estero dai clienti a trovarli, fidelizzarli e mostrare nuove proposte. Ho sempre voluto unire l’utile al dilettevole: la passione del lavoro con il piacere del viaggio, un modo per conosce culture nuove e intrecciare nuovi rapporti oltre a conoscere nuovi mercati. Non solo, questo viaggiare mi arricchisce personalmente e lavorativamente e mi dà l’opportunità di sviluppare nuove soluzioni di prodotto.

La plastica è tanto versatile da resistere a temperature, deformazioni e urti. Può resistere anche alla crisi economica?

Può resistere alla crisi se oggi chi fa impresa crede ad un cambiamento. Molti oggetti della quotidianità sono stati reinterpretati in chiave “plastica” e molti ancora possono essere realizzati per diversi impieghi, riducendone il costo! Per esempio, stiamo producendo una ghiera per rubinetti che fi no a poco tempo fa era realizzata unicamente in ottone. Abbiamo ridotto il costo del materiale con un rapporto di 1 a 3, innovando un prodotto che preserva tutte le caratteristiche di tenuta e solidità che ha l’ottone. Questo è resistere alla crisi. Bisogna svecchiare la mentalità delle rubinetterie, chiuse ancora intorno ai materiali passati. La plastica è economica, versatile e modellabile nelle più disperate forme. Ai giorni nostri si sta evolvendo a ritmi vertiginosi. Basti pensare alle nuove bioplastiche, atossiche, solubili, persino commestibili. Il potenziale della plastica è infinito e non smetto mai di imparare e di trovarne nuovi usi. Credo fortemente ad un cambiamento, ad un’apertura mentale all’utilizzo della plastica favorendo la ricrescita dell’economia, ottimizzando i costi ed investendo su un materiale in continuo sviluppo.

In un periodo storico come quello attuale è ancora possibile parlare di progresso?

Oggi è doveroso parlare di benessere, non di progresso. Il progresso è solo uno degli aspetti del benessere. Il progresso, ad esempio, è legato al fare, a ciò che le aziende producono. Il benessere, avendo in sé i concetti di felicità, qualità della vita, rispetto dell’ambiente, è fondato anche sul “rifare”. Atto che vede nel riuso dei materiali, nel riciclo e nella riduzione degli sprechi un atteggiamento moderno e realmente proteso verso un futuro sostenibile. Dobbiamo aver bene in mente che possiamo e dobbiamo veramente salvaguardare il nostro pianeta anche con l’utilizzo della plastica, un utilizzo corretto e consapevole. Questo pensiero l’ho trasmesso in Vifra, condiviso con i dipendenti, applicato nella produzione. Produrre plastica non mi fa sentire in difetto con l’ambiente, il rigore e l’ordine con il quale viene gestita l’azienda e i reparti è un nostro punto cardine e attivo nel rispetto dell’ambiente. Nel corso di questi anni abbiamo voluto rafforzare questo concetto anche nei più giovani, aprendo la nostra ditta alle scuole. Abbiamo iniziato invitando le classi della scuola media di Invorio, con un progetto che è stato accolto con interesse, e a seguire con le scuole superiori di Novara. I ragazzi sono il futuro e mostrare loro la trasformazione del granulo in prodotto arrivando fino al processo di riciclo, aiuta a sensibilizzare e a creare le basi per una generazione, ormai sempre più dipendente dalla plastica, a una nuova ricerca del benessere e del progresso.

Benessere e progresso, una teoria interessante. Molti paesi, all’estero, stanno già modificando i propri assetti politici ed economici per andare in questa direzione. Si può dire lo stesso dell’Italia? È possibile progredire?

Produrre, oggi, in Italia, significa avere coraggio. Ecco perché è una sfida che possono permettersi di affrontare solo gli imprenditori che sanno di avere le idee chiare e che si sentono decisi a proseguire su una strada fatta di investimenti e innovazioni – fatte sempre e nonostante tutto – così da essere sempre competitivi, ottimizzando sprechi e costi. Bisogna credere in ciò che si fa, poiché il mercato, specialmente quello attuale, non fa sconti. Si muove velocemente, e stargli al passo richiede un sacrificio enorme e che, pure, è una piacevole sfida per chi, realmente, ama il proprio lavoro. VIFRA crede nel grande potenziale che può offrire il settore dello stampaggio investendo nello sviluppo del suo know-how e nelle più moderne tecnologie. Nel 2009 abbiamo rinnovato la catena produttiva con un impianto di trasporto e deumidificazione automatico capace di convogliare la materia prima dai silos alle postazioni di stampaggio senza dispersione di materiale e riducendo del 40% i consumi energetici. Un solo investimento che ha portato maggiori risparmi, più ordine ed efficienza nella produzione, e un effetto secondario di non trascurabile rilevanza: minore carico di lavoro fisico per gli addetti e maggior controllo su ogni fase del processo. Un altro investimento, avvenuto nel 2012, sono state le macchine da stampaggio elettriche che riducono l’inquinamento acustico ed elettrico favorendo la tecnica produttiva.

E quando non è al lavoro cosa fa, come si rilassa Marino Vicari?

(sorride) Una bella domanda questa. Sono sempre al lavoro, mi è veramente difficile staccare ma quando riesco, costretto o per volontà mia, mi piace andare a vedere le partite di basket, avendo giocato in gioventù ed oggi sponsorizzando come Vifra una squadra locale; stare con la famiglia, visitare luoghi e mostre o allestirne una come per “Transiti” avvenuta nei vecchi stabilimenti Vifra o l’evento avvenuto alla galleria Eventinove dedicato al Trash Design. Un’altra cosa che amo veramente e che non posso fare a meno è camminare; camminare per la mia Invorio in primis!