DESIGNER

Francesca Settimi

Interviste

DESIGNER

Francesca Settimi

Interviste
Architetto e designer, ha firmato la linea di prodotti Lettering, un organizer per lo spazio doccia che riprende le forme di alcune lettere dell’alfabeto latino, appositamente riprogettate. A lei chiediamo, innanzitutto, perché in plastica? Quali i vantaggi riscontrati?

Credo che il vantaggio principale del lavorare la plastica stia nella adattabilità e nella versatilità che contraddistinguono le materie plastiche che, almeno in parte, ancora incarnano i valori e i miti dell’epoca moderna. Caratteristiche, queste, che si trovano condensate e riassunte nell’etimologia della parola “plastica”, deriva dal verbo greco “plasso”: “plasmare”, “formare”, “modellare”. È interessante che, fin dalla scelta del nome di questa nuova creatura, si sia voluto allude alla caratteristica peculiare dei polimeri sintetici: il subire deformazioni permanenti e poter essere “messi-in-forma” attraverso la modellazione.

La plastica, a distanza di decenni dalla sua invenzione, non è più solo materiale tecnico o di produzione. Ha lasciato segni indelebili nel design industriale. Quali oggetti o designer ritieni abbiano segnato maggiormente la storia?

Ce ne sono un’infinità, proprio per il fatto che, essendo un materiale così versatile, è stato impiegato in ogni settore; basti pensare agli oggetti che ognuno di noi ha a casa, in ufficio, nelle automobili… Basti citare oggetti di design nati a partire dagli anni ‘60, divenuti parte della nostra Storia, come il mitico telefono “Grillo” (disegnato da Marco Zanuso e Richard Sapper per Siemens nel 1967), la radio richiudibile disegnata nel 1965 per Brionvega (ancora una volta dalla coppia Zanuso/Sapper), il prototipo Panton Chair in Luran®S e i più contemporanei THE KETTLE (un bollitore realizzato con il materiale plastico tecnico Ultrason® di BASF) e l’innovativa sedia a sbalzo MYTO creata da Konstantin Grcic nel 2008. E l’elenco potrebbe continuare…

Non è solo il materiale degli utensili, degli oggetti, delle “cose”. La plastica è stata utilizzata anche per realizzare opere d’Arte. Quali possibilità espressive offre?

Rispondo con le parole di Roland Barthes, critico letterario, saggista, ed esperto di semiotica. Alla fine del Novecento scriveva, a proposito della plastica, che è cosa “alchemica”, che trasforma la materia in “oggetto perfetto”, quasi “umano”: «Più che una sostanza è l’idea stessa della sua infinita trasformazione, è, come dice il suo nome volgare, l’ubiquità resa visibile; e proprio in questo essa è una materia miracolosa: il miracolo è sempre una conversione brusca della natura. La plastica resta tutta impregnata in questa scossa: più che un oggetto essa è traccia di un movimento».

Le materie plastiche quindi rappresentano per il designer, proprio come per il costruttore, una fonte di maggiore libertà di progettazione. E il rapporto con l’ambiente? Poter produrre di più significa inquinare di più?

Malgrado le convinzioni comuni, la plastica ha un ruolo assai importante nell’ambito della salvaguardia delle risorse naturali, perché consente di risparmiare una quantità di materie prime fossili superiore a quella necessaria per la sua produzione. Vifra, azienda molto attenta all’ecologia e alla salvaguardia dell’ambiente. Insieme all’azienda, ad esempio, si è scelto di realizzare Lettering adoperando l’ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene): una delle più pregiate mescolanze tra una resina e un elastomero, da cui derivano le ottime proprietà tecniche che lo caratterizzano. È infatti un materiale rigido e tenace anche a basse temperature, molto duro, resistente alle scalfiture, con elevata resistenza all’urto, e viene principalmente impiegato per la produzione di imballaggi, componenti per l’industria automobilistica, mobili, giocattoli, vernici e gusci o coperture per casalinghi e articoli elettronici di largo consumo. Ma non solo. Come dicevo prima, il materiale è facilmente riciclabile. E molte grandi società produttrici di ABS e di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono coinvolte in programmi di riciclo di questo polimero, ad esempio nel campo della telefonia, dove l’ABS dei prodotti obsoleti è riciclato e adoperato per la realizzazione di nuovi modelli. Lo stesso accade per i computer, i televisori, e altri oggetti iper-tecnologici…