Storia della plastica,
dalle origini ad oggi

Da materiale secondario e di basso valore aggiunto, dedicata a settori poveri e poco redditizi, ad icona di un’era di modernismo architettonico e di design. Ecco le principali tappe evolutive di un materiale che ha segnato la storia dell’industria dal XIX secolo.

Storia della plastica,
dalle origini ad oggi

Da materiale secondario e di basso valore aggiunto, dedicata a settori poveri e poco redditizi, ad icona di un’era di modernismo architettonico e di design. Ecco le principali tappe evolutive di un materiale che ha segnato la storia dell’industria dal XIX secolo.

1835

Nasce il PVC grazie alle ricerche di H. Regnault. È la prima sostanza basata sul principio della polimerizzazione.

1846

Lo svizzero Frederick Schoenbein imita l’ambra e isola il primo polimero artificiale, il NITRATO DI CELLULOSA, che ne riproduce consistenza e colore.

1860

L’invenzione della Parkesina rende possibile la realizzazione di comodi manici per utensili, scatole, contenitori… e quelle piccole linguette adoperate per irrigidire i polsini e i colletti delle camicie. Riscuote grandissimo successo presso i dentisti, che possono adoperarla per ottenere impronte dentarie accurate.

1862

Due industriali americani mettono in palio 10.000 dollari per chi avesse trovato un sostituto dell’avorio nella fabbricazione delle palle da biliardo, allora molto costose e non sempre perfettamente sferiche. Li vince Alexander Parkes che sintetizza la nitrocellulosa (nitrato di cellulosa più canfora), simile all’avorio, a cui da il nome di PARKESINA.

1869

A John W. Hyatt, tipografo di New York, va il merito dell’invenzione della CELLULOIDE, destinata a dare inizio alla storia del cinema. La ottenne mescolando la Parkesina e la canfora.

1889

La pittura ha un nuovo rivale. George Eastman, fondatore della Kodak, riesce ad utilizzare la celluloide per fare pellicole fotografi che. Il concetto di riproduzione di un’immagine cambia per sempre.

1900

L’acetato di cellulosa (ovvero, la celluloide) rende possibile la costruzione di pellicole cinematografi che, ma anche di rivestimenti ignifughi per ali e fusoliera dei primi aeroplani.

1907

Viene sintetizzata la Bachelite. La materia plastica con la quale, negli anni 50, sarà realizzato il primo telefono con ghiera rotante (il FACE F51), destinato a diventare un vero pezzo di design.

1909

Leo H. Baekeland, utilizzando prodotti sintetici (fenolo e formaldeide) ricavati dalla distillazione del carbone, crea la BACHELITE: è la prima vera plastica.

1913

Nasce un particolare tipo di plastica, per merito di J. E. Barndemberger: è flessibile, viene prodotta in fogli, è trasparente. E cambierà per sempre i pack e i sistemi di conservazione degli alimenti. Si chiama CELLOPHANE.

Anni ’20

La plastica entra nella Storia dell’arredo e nelle case di milioni di persone. Ha la forma di un laminato plastico (a base di urea, fenolo, formaldeide e carta Kraft) e si chiama FÒRMICA.

Anni ’30

Ormai le materie plastiche sono sempre più comuni, adoperate nei contesti costruttivi più disparati. Se ne utilizzano ben 16 tipologie differenti, fra le quali POLISTIROLO e POLIURETANI.

1935

Gibson e Fawcett scoprono quasi per caso il POLIETILENE. È oggi la più comune tra le materie plastiche, con la nota sigla “PE”.

1938

Wallace Hume Carothers produce la più importante fibra tessile artificiale mai realizzata. Si chiama NYLON, ed è ottenuta per condensazione dell’acido adipico, da solo nel Nylon 6 o con esametilendiammina nel Nylon 6.6.

1939

La guerra crea l’esigenza di trovare sostituti sintetici ai prodotti naturali non reperibili. Vengono sviluppati i poliuretani, in sostituzione della gomma e sono industrializzati i primi copolimeri cloruro-acetato di vinile (PVC), con i quali saranno costruiti i dischi fonografici. Inizia la grande ascesa delle fibre tessili sintetiche e, grazie al Nylon, nascono il paracadute e le sensuali calze a rete.

1941

L’invenzione del PET si traduce – una cinquantina di anni più tardi – nella nascita del pile. Un tessuto caldo, soffice, leggero, ancora oggi molto adoperato.

1948

I tecnici dell’Aeronautica Americana mettono a punto il Polimetilmetacrilato. O più semplicemente conosciuto con diversi nomi commerciali, tra cui PLEXIGLASS.

Anni ’50

È il definitivo affermarsi della plastica come insostituibile presenza nella vita quotidiana. Uno dei portavoce di questo cambiamento è lo “Spremilimoni” (del designer Gino Colombini) che porta la plastica nelle case degli italiani. Sono anche gli anni dei colori pastello e delle stoviglie, dei tavoli, delle sedie, dei complementi d’arredo in Fòrmica, la plastica che, più di ogni altra, è divenuta simbolo del boom economico.

1954

Italiana la scoperta del Polipropilene isotattico. La realizza Giulio Natta che,nel 1963, riceve il Premio Nobel per la Chimica e per aver dato al mondo il materiale che sarà commercializzato con il nome di MOPLEN. Indimenticabili i Caroselli interpretati da Gino Bramieri attraverso cui questo materiale cresce di popolarità.

1959

Il POLICARBONATO, pur avendo alle spalle una storia di laboratorio che risale al secolo precedente (1898), viene prodotto a livello industriale unicamente dal 1959. Oggi ha tantissime applicazioni: scocche di computer, lenti corneali, scudi antiproiettile.

1963

È l’anno 1963, e i mattoncini più famosi del mondo, i LEGO, non sono più prodotti in acetato di cellulosa. Si comincia ad adoperare il materiale tuttora in uso: l’ABS.

1969

Il 20 luglio l’uomo mette piede sulla Luna. Ci arriva grazie allo sforzo di intere Nazioni, grazie alle conoscenze scientifiche, grazie al coraggio, e grazie a caschi in policarbonato, un tecnopolimero dalle eccezionali prestazioni tecniche.

Anni ’70

Prosegue l’esplorazione delle possibilità formali e delle soluzioni tecniche offerte dalla plastica. Gli oggetti di uso comune si fanno insoliti, curiosi, avveniristici. Gae Aulenti firma la lampada d’arredo Re Sole, che diffonde la luce attraverso lamine di PLEXIGLASS.

1973

Il PET è adoperato per costruire la prima bottiglia per bibite della storia. Ancora oggi, a distanza di mezzo secolo, è uno standard nel settore delle bevande e delle acque minerali.

1974

Paul John Flory diventa Nobel per la Chimica. A proposito della plastica, ha dichiarato: “La nostra sarà ricordata come l’era dei polimeri”. Ancora oggi, con i superpolimeri con caratteristiche superiori a quelle di metalli e ceramiche, è difficile dargli torto. Perché la plastica ha avuto e continua ad avere una funzione insostituibile nei settori più avanzati della tecnologia e della nostra vita.

Anni ’80

Il policarbonato è lavorato ed accoppiato ad altri materiali per creare dischi ottici di piccole dimensioni. Dalla plastica nasce il CD Rom e, con esso, un nuovo modo di ascoltare la musica: dalla tecnologia analogica si passa a quella digitale. Sempre più diffusa, la plastica, inoltre, permette di ricreare oggetti di uso comune a costi più bassi. Così nasce un orologio che è ottanta volte più economico dei suoi concorrenti. Si chiama Swatch e cambia il modo di vestire il tempo.

1980

Negli anni ‘80, per la prima volta nella Storia, la produzione delle materie plastiche supera quella dell’acciaio.

Anni ’90

Questi sono gli anni dei POLIMERI PHA, detti bioplastica. Materiale biodegradabile che, poco a poco, inizia ad entrare nelle nostre vita sotto forma di buste per la spesa, penne e altri piccoli oggetti.

1998

Un marchio cambia per sempre il mondo del computer, per poi cambiare anche quello del mobile computing. Grazie, anche, all’uso della plastica e di ciò che il design può fare con essa. Nasce l’Apple iMac, con scocca realizzata in plastiche colorate e trasparenti, su disegno di Jonathan Ive.

2000

Il confine tra scienza è fantascienza si assottiglia. C’è già chi è al lavoro su speciali polimeri, capaci di auto-ripararsi. Si rigenerano, riparando graffi e fori, esattamente come fa la nostra pelle.

2007

L’Italia, in linea con molti altri Paesi, delinea un progetto di progressiva riduzione della distribuzione dei sacchetti di plastica non biodegradabile. Dal 2010 questi sono addirittura vietati. Inizia così la diffusione delle bioplastiche derivate da amido di granturco.

OGGI

La ricerca sta facendo enormi progressi, specialmente nelle materie biodegradabili. Già si sente parlare di polimeri (ottenuti dagli scarti della lavorazione dello zucchero) che si dissolvono dopo una decina di giorni, se immersi in acqua.